La frequenza cardiaca corrisponde al numero di battiti al minuto ed è uno dei fenomeni più variabili nel corpo. Tale parametro, determinato da moltissimi fattori intrinseci ed estrinseci, è responsabile dell’omeostasi del corpo. Uno dei fattori che influenza la frequenza cardiaca è l’attività del sistema nervoso autonomo sul quale l’osteopatia può intervenire con diverse tecniche. Lo studio proposto ha l’obiettivo di valutare se il trattamento osteopatico possa variare il parametro della frequenza cardiaca, andando a influenzare l’attività del sistema nervoso autonomo. Per lo studio sono stati arruolati pazienti sani di età compresa tra i 18 e i 45 anni, in assenza di dolori cronici o acuti e di patologie. I volontari sono stati suddivisi in 3 gruppi: il gruppo A riceveva prima un trattamento osteopatico e poi un finto trattamento, il gruppo B riceveva prima un finto trattamento e poi un reale trattamento osteopatico, il gruppo C non riceveva alcun trattamento. Il trattamento osteopatico era a discrezione dell’operatore, a seconda delle disfunzioni riscontrate all’esame obiettivo. Il finto trattamento consisteva in un semplice contatto per 2 minuti in varie aree del corpo. I parametri venivano misurati da operatori esterni. I risultati hanno dimostrato che il trattamento osteopatico influenza l’attività del sistema nervoso autonomo andando ad agire sul sistema parasimpatico, a differenza di un finto trattamento. Si sono verificate differenze tra fumatori e non fumatori: mentre nei non fumatori la frequenza cardiaca restava invariata anche a distanza di 5 minuti dal trattamento osteopatico, nei fumatori c’erano variazioni seppur non significative.