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Stiramenti e contratture muscolari

Lo stiramento è un’elongazione delle fibre muscolari che insorge in seguito a un trauma spesso associato a un movimento brusco o a un non adeguato riscaldamento muscolare. La contrattura può essere la conseguenza dello stiramento, in questo caso il muscolo danneggiato si tende come per autoproteggersi.  Tuttavia la contrattura si può instaurare anche in assenza di trauma, per un lavoro sportivo molto intenso o per un insufficiente lavoro di stretching a fine allenamento. I sintomi sono principalmente dolore già nei primi gradi di movimento della colonna vertebrale, oltre che rigidità e tensione muscolare. L’osteopata può intervenire con un lavoro diretto sul muscolo, ai fini di ridurne lo stato tensivo, migliorando il dolore e la funzionalità dei gruppi muscolari coinvolti. Può inoltre aiutare nella prevenzione di ulteriori stiramenti e/o contratture, dando indicazioni e suggerimenti riguardo l’inizio e la fine dell’attività fisica. Infine può correggere quelle disfunzioni presenti nello schema posturale del paziente che ulteriormente influenzano lo sforzo muscolare predisponendo il fisico a traumi e microtraumi.

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Dolori di spalla e gomito

I dolori localizzati e diffusi a livello della spalla, del gomito o di tutto l’arto superiore sono spesso legati a una tendinopatia o a una contrattura muscolare. Infatti l’arto superiore, a meno che non ci sia stato un trauma specifico, tende a presentare pochi problemi degenerativi a livello articolare, non essendo in carico. Dolori notturni, al movimento di elevazione dell’arto superiore, o con il prolungato utilizzo del pc possono essere causati da tendinopatie dei muscoli della cuffia dei rotatori o dei muscoli dell’avambraccio. Di solito si verificano per microtraumi ripetuti, quando sottoposti a eccessivi sforzi, sportivi ma anche lavorativi. Dolori invece più diffusi, che possono irradiarsi fino alla regione cervicale, che compaiono principalmente al termine dello sforzo fisico e che si mantengono poi di sottofondo per il periodo successivo, possono essere dati da una contrattura della catena muscolare dell’arto superiore. Il trattamento osteopatico ben si affianca all’approccio medico tradizionale aggiungendo alla terapia anti-infiammatoria una inibizione di muscoli e tendini coinvolti, un drenaggio degli stessi e un miglioramento nella qualità del movimento delle articolazioni coinvolte e di tutto l’arto inferiore.

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Instabilità di spalla

L’instabilità di spalla solitamente si instaura a seguito di traumi diretti, oppure può essere legata a una caratteristica lassità congenita. Il trattamento osteopatico si può affiancare a quello della medicina tradizionale, sia essa conservativa o meno. Nel caso degli sportivi la soluzione è quasi sempre quella chirurgica, poichè gli ampi movimenti e i piccoli traumi da contatto, pressochè inevitabili nella maggior parte degli sport di squadra, tendono sempre a provocare una nuova lussazione. Nello specifico l’osteopata può intervenire in seguito all’intervento chirurgico lavorando sulle cicatrici, ai fini di ridurre il dolore post-operatorio, e sull’articolazione stessa, per favorire il precoce recupero del corretto range di mobilità. Nel caso in cui sia invece preferito un trattamento conservativo, l’osteopata può migliorare lo stato tensivo della muscolatura della spalla, la qualità del movimento dell’articolazione stessa e del tratto dorsale della colonna, che è in stretta relazione con il movimento degli arti superiori. In tal modo viene affiancato e favorito il recupero del tono muscolare ottenuto attraverso esercizi di rinforzo della cuffia dei rotatori, fondamentale per la protezione dell’articolazione stessa.

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Pubalgia

La pubalgia è un’infiammazione a livello dell’inserzione dei muscoli adduttori, se non adeguatamente trattata può provocare calcificazioni e periostite. Questo disturbo provoca dolori invalidanti e spesso cronici in molti sportivi, in particolare nei calciatori. Spesso la pubalgia si instaura quando viene alterata la biomeccanica dell’arto inferiore e del bacino e solitamente si relaziona a un accorciamento delle catene muscolari posteriori. L’intervento osteopatico mira a recuperare il corretto allineamento del bacino e degli arti inferiori e la corretta funzionalità delle catene muscolari. Il trattamento comprende tecniche di inibizione dei glutei, degli ischio-crurali e dei gemelli, ai fini di rilasciare le tensioni presenti e di migliorarne la qualità del lavoro. Le tecniche di mobilizzazione e drenaggio della regione dell’anca e del bacino danno un rapido sollievo dalla sintomatologia. La correzione delle disfunzioni del pube o delle ossa iliache e gli esercizi di stretching delle catene muscolari posteriori riducono la possibilità di recidive.

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Fasciti plantari

La fascite plantare è un disturbo molto comune soprattutto tra i podisti. Consiste in un’infiammazione dell’inserzione della fascia plantare sul calcagno. La fascia plantare è una struttura fibrosa che si trova a livello della pianta del piede e che viene sollecitata moltissimo in presenza di ripetuti sovraccarichi (ad esempio eccessive distanze o intensità di corsa). Tendenzialmente si associa a un’alterata meccanica del piede, che obbliga la fascia plantare a lavorare in modo errato, oppure a tensioni delle catene muscolari posteriori che mettono in eccessiva tensione tale struttura. E’ molto importante intervenire precocemente in presenza di questo disturbo: l’infiammazione alla lunga crea calcificazioni che portano all’insorgenza  della spina calcaneare. L’osteopatia può lavorare inibendo la fascia plantare per alleviare i sintomi che spesso compromettono la performance fisica. Può inoltre ristabilire la corretta biomeccanica del piede correggendo eventuali disfunzioni. Infine può migliorare la funzionalità di tutto l’arto inferiore riducendo eventuali contratture muscolari attraverso un lavoro di inibizione diretta e l’indicazione di mirati esercizi di allungamento muscolare.

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Distorsioni di caviglia e ginocchio

Le distorsioni di caviglia sono traumi molto frequenti specialmente in alcuni sport come calcio, basket e pallavolo. Avvengono per lo più a causa di appoggi alterati con un movimento di inversione forzata della caviglia, che stressa notevolmente i legamenti del comparto laterale. Frequentissime sono le recidive, specialmente negli atleti che non hanno eseguito una corretta riabilitazione. Le distorsioni di ginocchio sono frequenti anche negli sport come lo sci e lo snowboard e avvengono per lo più quando il piede rimane bloccato e il movimento rotatorio viene forzato a livello del ginocchio. Entrambi questi tipi di distorsione possono essere approcciati sia in acuto che nel lungo termine. A breve distanza dal trauma l’approccio osteopatico ha come scopo quello di ridurre il gonfiore, attraverso un drenaggio mirato dell’articolazione. Inoltre l’osteopata è in grado di indicare e consigliare al paziente misure da adottare nella fase acuta (stampelle, ghiaccio, esercizi di mobilizzazione ecc) che favoriscano un più rapido recupero. Sul lungo termine il trattamento manuale ha lo scopo di ripristinare la corretta funzionalità dell’articolazione, prevenendo così ulteriori disturbi che possono insorgere per una non corretta deambulazione.

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Incontinenza urinaria da sforzo

Tale fastidioso disturbo si verifica solitamente in seguito a parto naturale, a causa dello stress a cui sono sottoposti i muscoli del pavimento pelvico durante la fase espulsiva e dell’eventuale lacerazione che talvolta si verifica. Il trattamento osteopatico interviene rilasciando tali muscoli che spesso si presentano contratti e rieducandoli alla loro corretta funzione con esercizi mirati.

Stitichezza

Nel secondo trimestre di gravidanza le dimensioni dell’utero cominciano ad aumentare in modo considerevole, andando a modificare la posizione degli organi adiacenti, a partire dall’intestino. Ciò implica un aumento delle pressioni addominali che ostacola ulteriormente il corretto drenaggio degli organi interni. A tutto questo si aggiungono le alterazioni ormonali che hanno una forte influenza sulla peristalsi. Succede molto spesso perciò che la gestante, soprattutto se predisposta già precedentemente alla gravidanza, soffra di stitichezza. L’intervento osteopatico può limitare questa problematica andando a lavorare sulle pressioni addominali e toraciche e sul drenaggio degli organi interni. Il trattamento consiste in un riequilibrio dei diaframmi (toracico e pelvico) e in tecniche indirette di mobilizzazione degli organi. Lavorando poi sulla colonna dorso-lombare è possibile interagire con l’innervazione del sistema digerente, poiché da questo livello emergono le radici nervose dirette agli organi interessati.

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Gonfiore e crampi ad arti superiori e inferiori

Nel secondo trimestre di gravidanza possono comparire gonfiori ad arti superiori e inferiori, concentrati soprattutto in mani e piedi. Gli edemi sono dovuti alle fisiologiche alterazioni che avvengono nei tessuti della gestante, che diventano maggiormente imbibiti per mezzo delle variazioni ormonali. L’aumento della pressione intra-addominale, poi, può ostacolare il ritorno venoso aggravando ulteriormente i gonfiori e provocando, talvolta, fastidiosi crampi. È possibile limitare questo fisiologico processo con un’adeguata attività fisica e con alcuni accorgimenti posturali. Il trattamento osteopatico, affiancandosi agli esercizi, può migliorare questo spiacevole disturbo stimolando la circolazione. L’approccio manuale consiste in tecniche di inibizione dei diaframmi e di drenaggio linfatico, che danno un sollievo a breve termine, ma anche un miglioramento generale della condizione a lungo termine.

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Lombo-sciatalgia

Il dolore lombare con irradiazione all’arto inferiore è un disturbo che si presenta solitamente dal secondo trimestre di gravidanza, non appena diventano significativi i cambiamenti posturali. Le modificazioni che il corpo subisce avvengono sotto lo stimolo ormonale che imbibisce i tessuti e li rende più elastici, ma anche sotto lo stimolo meccanico del peso e dell’ingombro del piccolo ospite che sposta in avanti il carico del peso. La maggiore elasticità delle strutture del bacino crea una sorta di instabilità che viene contrastata dalla contrattura della muscolatura paravertebrale. Tale contrattura tende ad accentuarsi poi per compensare lo sbilanciamento anteriore dovuto al peso del feto. La tensione muscolare può estendersi fino a coinvolgere tutta la catena dell’arto inferiore, creando la sintomatologia irradiata. Tuttavia un dolore simile può essere dato anche dalla compressione che la testa del feto compie sulle radici del plesso sacrale. In tutti i casi l’osteopatia può intervenire riportando equilibrio in uno schema corporeo inevitabilmente alterato. Il trattamento consiste in tecniche di rilascio della muscolatura paravertebrale e della fascia toraco-lombare. Inoltre il lavoro sulle articolazioni di bacino e colonna vertebrale permettono al corpo di accettare meglio le modificazioni strutturali che la gravidanza impone.

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