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Osteopatia in ambito pediatrico

J Am Osteopath Assoc. 2011 Dec;111(12):685-93. Therapeutic effects of cranial osteopathic manipulative medicine: a systematic review. Jäkel A, von Hauenschild P.

La review è un’analisi critica dei risultati ottenuti da più studi clinici per valutare uno specifio argomento. L’articolo proposto è una revisione di vari trial sull’efficacia del trattamento osteopatico in ambito pediatrico. Nello specifico viene analizzato il cambiamento di alcuni parametri in seguito al trattamento cranio-sacrale: il dolore, la qualità di vita, il sonno, le funzioni motorie globali, il pianto e la richiesta di attenzioni da parte dei genitori. Generalmente si verifica un miglioramento di tutti questi parametri, in particolare sulla sintomatologia dolorosa in relazione alla cefalea. Tuttavia gli studi sono troppo limitati dal punto di vista del numero del campione per dare dei risultati con un significato statistico.

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Per ampliare il campione di pazienti che ha ottenuto benefici con il trattamento osteopatico, OstMonza offre per tutto dicembre la prima visita gratuita a tutti i bambini e ragazzi che soffrono di cefalea.

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Cefalea nei bambini

Nutr Hosp. 2013 Septiembre-Octubre;28(5):1546-1551. LIFESTYLE, QUALITY OF LIFE, NUTRITIONAL STATUS AND HEADACHE IN SCHOOL-AGE CHILDREN. Castro K, Rockett FC, Billo M, Oliveira GT, Klein LS, Parizotti CS, S Perla A, Perry ID.

Quanto è diffusa la cefalea in età pediatrica? Nello studio proposto, condotto su bambini di età compresa tra i 10 e i 14 anni e di ceto sociale medio, il 25% circa ha avuto negli ultimi 3 mesi episodi di mal di testa. E’ stato dimostrato che la cefalea colpisce soprattutto il sesso femminile (il 32% di bambine ne sono affette contro il 23% dei bambini). Ci sono però anche fattori nello stile di vita che influenzano la presenza di cefalea: il 28% di bambini sovrappeso presenta mal di testa, contro il 22% dei bambini normopeso, la stessa prevalenza si manifesta nei bambini con un Indice di Massa Corporea (BMI) maggiore. La cefalea è più frequente anche in quei bambini che svolgono un numero maggiore di ore in attività extrascolastiche. Una piccola percentuale di ragazzi in esame ha dichiarato di fumare e di consumare occasionalmente alcool, ma questi fattori non sono stati relazionati a un aumento dell’incidenza di cefalea. Quando è stata analizzata la qualità di vita per campi (fisico, emozionale, sociale, rendimento scolastico) il gruppo che non soffriva di cefalea aveva un punteggio più alto del gruppo che ne soffriva.

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Per venire incontro ai suoi pazienti, OstMonza offre per tutto dicembre la prima visita gratuita ai bambini che soffrono di cefalea, poichè “un trattamento efficace nei bambini atto a prevenire il successivo svilupo di dolorosi disturbi cefalalgici dovrebbe far parte delle priorità” (Headache Disorders and Public Health; Education and Management Implications, OMS, 2000)

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Cefalea e articolazione temporo-mandibolare

Man Ther. 2013 Aug;18(4):345-50. Orofacial manual therapy improves cervical movement impairment associated with headache and features of temporomandibular dysfunction: a randomized controlled trial. von Piekartz H, Hall T.

Molte sono le evidenze scientifiche sul ruolo che l’articolazione temporo-mandibolare può avere nelle cefalee. Spesso la terapia intrapresa dal paziente, se non comprende il trattamento della regione orofacciale, può risultare inefficace. L’articolo proposto è uno studio clinico che confronta l’efficacia del solo trattamento manuale della cervicale con l’efficacia del trattamento cervicale unito al trattamento orofacciale. Il trattamento orofacciale in questo studio comprende tecniche di inibizione dei muscoli masticatori, tecniche di rilascio dell’articolazione temporo-mandibolare e tecniche di detensionamento cranico. I risultati osservati nei due gruppi di trattamento sono molto più favorevoli nei pazienti che hanno ricevuto sia il trattamento cervicale che orofacciale.

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Per venire incontro ai suoi pazienti OstMonza offre per tutto dicembre la prima visita gratuita a chi soffre di cefalea, dolori ai muscoli masticatori e all’articolazione temporo-mandibolare.

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Medicine complementari e cefalea

Headache. 2011 Sep;51(8):1353; Alternative headache treatments: nutraceuticals, behavioral, and physical treatments. Murphy D.

Questa review nasce dall’evidenza, emersa in alcuni studi condotti in Europa e negli USA, che i pazienti con disturbi neurologici tendono a rivolgersi sempre più alle Medicine Complementari e Alternative (CAM). Nello specifico vengono considerati vari tipi di trattamento e vengono discussi studi riguardo la relativa efficacia. I prodotti naturali sono scelti dal paziente che ritiene sostanze come vitamine, minerali ed erbe meno tossiche. Per alcune di queste sostanze, come per il magnesio, sono emersi risultati promettenti, ma sono necessari studi più approfonditi perchè le evidenze abbiano valore. Anche le terapie fisiche, tra cui è incluso il trattamento osteopatico, sono preferite dai pazienti che preferiscono evitare una terapia farmacologica per scarsa tolleranza, per le controindicazioni, per la scarsa efficacia, perchè in condizioni particolari (gravidanza, abuso di farmaci, stress). Gli studi considerati dimostrano l’efficacia di queste terapie nel trattamento della cefalea.

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Per venire incontro ai pazienti che sempre più si rivolgono alle medicine complementari e alternative dando fiducia all’osteopatia, OstMonza offre per tutto dicembre la prima visita gratuita a chi soffre di cefalea.

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Osteopatia ed emicrania

J Altern Complement Med. 2011 Mar;17(3):225-30. Efficacy of osteopathic manipulative treatment of female patients with migraine: results of a randomized controlled trial. Voigt K, Liebnitzky J, Burmeister U, Sihvonen-Riemenschneider H, Beck M, Voigt R, Bergmann A.

Questo recente studio condotto in Germania valuta l’efficacia del trattamento osteopatico nel lungo termine su pazienti che soffrono di emicrania. Sono stati messi a confronto due gruppi di donne che soffrono di cefalea dei quali uno ha ricevuto cinque trattamenti osteopatici e uno non ha ricevuto alcuna terapia. Ai pazienti di entrambi i gruppi è stato richiesto di compilare, all’inizio e alla fine dello studio, un questionario per la valutazione di intensità del dolore, impatto dell’emicrania sulla vita di tutti i giorni e sulla qualità di vita e numero di giorni in cui hanno sofferto di emicrania. Lo studio ha dimostrato come nel gruppo che ha ricevuto i trattamenti osteopatici si siano ridotti il numero di giorni in cui le pazienti hanno sofferto di cefalea, l’intensità del dolore e la disabilità sul lavoro. E’ inoltre migliorata parzialmente la qualità di vita.

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Per venire incontro ai suoi pazienti, OstMonza offre per tutto dicembre la prima visita gratuita a chi soffre di cefalea, patologia che l’OMS inserisce tra le 20 patologie più invalidanti per le donne tra i 15 e i 45 anni.

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Emicrania

L’emicrania è un tipo di cefalea che colpisce un solo lato, non sempre lo stesso e che può cambiare durante l’attacco. E’ un dolore molto invalidante, che impedisce alla persona di svolgere normalmente le sue attività. Nelle donne si relaziona frequentemente al ciclo, ma molti altri possono essere i fattori scatenanti: il digiuno, il fumo, la stanchezza. Gli attacchi di emicrania sono così invalidanti che spingono il paziente ad abusare di farmaci anti-infiammatori. Non è stata dimostrata in modo chiaro l’eziologia dell’emicrania, tuttavia è noto che sia relazionata a un disturbo neurovascolare. Per questo motivo il trattamento manipolativo ha probabilità di successo minori rispetto all’intervento sulla cefalea miotensiva, dove i risultati sono praticamente sempre positivi. E’ tuttavia possibile intervenire lavorando sul drenaggio vascolare cranico, attraverso mirate tecniche cranio-sacrali. La correzione delle disfunzioni a livello della colonna dorsale possono poi avere un’influenza positiva sui rami di innervazione dei vasi sanguigni cranici. Infine nelle donne il lavoro di riequilibrio dei visceri, in particolare del sistema genito-urinario, quando gli attacchi sono in stretta relazione con il ciclo, può dare un ulteriore aiuto. Quello che ci si può aspettare dal trattamento osteopatico non è la scomparsa della sintomatologia (l’emicrania ha una componente genetico-familiare che non si può annullare), ma una riduzione della frequenza e dell’intensità degli episodi, il che già basta a ridurre il consumo di farmaci.

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Distorsioni, traumi e stiramenti

Cadute e movimenti bruschi a muscolo freddo sono le principali cause di traumi agli arti superiori. Le cadute, che siano di spalla o di mano, possono provocare lesioni delle strutture capsulo-legamentose di queste articolazioni o contratture di tutta la catena muscolare dell’arto superiore interessato. I movimenti bruschi possono andare a interessare anche  la componente muscolo-tendinea, con uno stiramento o una vera e propria lesione. In entrambi i casi il dolore nella zona interessata dal trauma o nelle regioni limitrofe può essere mantenuto da disfunzioni che il trauma ha instaurato e che non si sono perfettamente risolte. Queste disfunzioni possono essere date da un ridotto range di movimento articolare, da una contrattura delle catene muscolari o da un’asincronia articolare nei movimenti. Il trattamento osteopatico può migliorare la sintomatologia correggendo proprio queste alterazioni. L’osteopatia può anche prevenire l’insorgenza delle stesse lavorando precocemente, subito dopo il trauma. Il trattamento consiste di tecniche di inibizione muscolare, di mobilizzazione articolare e di riequilbrio fasciale.

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Periartrite e calcificazioni

La periartrite consiste in uno stato infiammatorio dei tessuti che circondano l’articolazione della spalla. Spesso il dolore è causato da una tendinite che colpisce i tendini della cuffia dei rotatori. Tavolta in questa patologia compaiono anche delle calcificazioni, in conseguenza alla trasformazione di alcune cellule a causa del processo degenerativo. Il dolore causato dalla periartrite e dalle calcificazioni è molto intenso e compare principalmente con i movimenti di elevazione del braccio (battuta, schiacciata, lancio). Molto spesso il dolore è anche tipicamente notturno. Il trattamento osteopatico può intervenire direttamente sulla regione interessata, attraverso un lavoro di inibizione e drenaggio tendineo, oppure indirettamente sulla meccanica dell’articolazione. Il movimento della spalla infatti è in stretta relazione con la meccanica della colonna dorsale. Spesso disfunzioni a tale livello o a livello dei muscoli che dalla colonna arrivano alla scapola possono essere la causa di un alterato ritmo scapolo-omerale. L’inibizione della muscolatura coinvolta e la correzione delle disfunzioni instauratesi a livello della colonna dorsale possono dare un miglioramento della sintomatologia, specie se associata a un trattamento fisioterapico anti-infiammatorio.

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Psicosomatica

Corpo e mente non sono due mondi separati, ma sono due parti, in continua influenza reciproca, di un tutt’uno: l’Uomo nella sua unità somato-psichica.

La psicosomatica è quella branca della medicina psicologica che pone in relazione la mente con il corpo, ossia il mondo emozionale ed affettivo con il soma (che si fa portatore di un disagio interiore attraverso un problema fisico), occupandosi nello specifico di rilevare e capire l’influenza che l’emozione esercita sul corpo e le sue affezioni.

Il suo presupposto teorico è, appunto, la considerazione dell’uomo come inscindibile unità psicofisica; tale principio implica che in ogni forma morbosa e/o traumatica accidentale, accanto ai fattori somatici, giochino un ruolo anche i fattori psicologici.

L’interconnessione tra un disturbo e la sua causa d’origine psichica da visione olistica del corpo umano, all’interno della consapevolezza che corpo e mente sono strettamente legati tra loro.

 Chi soffre di malattie psicosomatiche presenta dolore, nausea o altri sintomi fisici, senza però una causa fisiologica che possa essere diagnosticata. Quando la causa di una patologia è dubbia, la possibilità che sia di origine psicosomatica deve essere presa in considerazione.

E’ però importante fare una distinzione tra sintomi psicosomatici e vere e proprie malattie psicosomatiche: mentre i primi pur non organizzandosi in vere e proprie malattie, si esprimono attraverso il corpo, coinvolgono il sistema nervoso autonomo e forniscono una risposta vegetativa a situazioni di disagio psichico o di stress, le seconde sono quelle malattie alle quali classicamente si riconosce una genesi psicologica (o quantomeno in buona parte psicologica) ed in cui si viene a realizzare un vero e proprio stato di malattia d’organo con segni indiscutibili di lesione.

 Quali sono i disturbi e le malattie psicosomatiche?

La varietà dei modelli interpretativi del disturbo in esame consente solo in modo approssimativo di elencare e classificare le malattie e i disturbi psicosomatici.

Questo elenco si è andato via via infoltendo fino a comprendere:

  • i disturbi dell’alimentazione, che si evidenziano intorno ai due eccessi rappresentati dall’anoressia e dalla bulimia, con conseguente sovrappeso o obesità;
  • le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema muscoloscheletrico ad esempio la cefalea tensiva, i crampi muscolari, il torcicollo, la mialgia, l’artrite, dolori al rachide (cervicale e lombo-sacrale), la cefalea nucale;
  • le malattie e i sintomi psicosomatici a carico del sistema gastrointestinale, tra cui sono presenti la gastrite cronica, l’iperacidità gastrica, il colon irritabile o spastico, la stipsi, la nausea e il vomito, la diarrea (da emozione);
  • le malattie e i sintomi psicosomatici a carico del sistema respiratorio, come ad esempio l’ asma bronchiale, la sindrome iperventilatoria, la dispnea, il singhiozzo;
  • le malattie e i sintomi psicosomatiche a carico del sistema cardiovascolare ad esempio le aritmie, le crisi tachicardiache, l’ipertensione arteriosa essenziale, la cefalea emicranica, la nevrosi cardiaca, le algie precordiali;
  • le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema cutaneo, tra cui ad esempio la psoriasi, l’eritema pudico (rossore da emozione), l’acne, la dermatite atopica, il prurito, l’orticaria, la canizie, la secchezza della cute e delle mucose, la sudorazione profusa;
  • le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema genitourinario ad esempio dolori mestruali, disturbi minzionali, enuresi, impotenza;
  • le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema endocrino ad esempio ipopituitarismo, iper o ipotiroidismo, ipoglicemia, diabete mellito.

 I disturbi psicosomatici sono quelli che più strettamente realizzano uno dei meccanismi difensivi più arcaici con cui si attua una espressione diretta del disagio psichico attraverso il corpo. In essi l’ansia, la sofferenza, le emozioni troppo dolorose per poter essere vissute e sentite, trovano una via di scarico immediata nel soma (il disturbo); non sono presenti espressioni simboliche capaci di mentalizzare il disagio psicologico e le emozioni, pur essendo presenti, non vengono percepite dal soggetto.

Come agire?

Di fronte ad un disturbo psicosomatico e prendendo in considerazione la visione olistica mente-corpo che lo caratteristica, è importante agire sia dal punto di vista mentale e psichico, con il supporto di uno psicologo, sia dal punto di vista fisico, con l’ aiuto di esperti e professionisti specifici per ogni area colpita e oggetto di scarica del disturbo.

 Dott.ssa Federica Bruno, Psicologa Clinica

 

 

Bibliografia:

  • Bottaccioli, Francesco: Psiconeuro – Endocrino – Immunologia; RED 2006
  • Pancheri, Paolo: Stress, emozioni, malattia; Mondadori 1983
  • Santagostino, Paola: Che cos’è la medicina psicosomatica ; Urra 2005
  • Selye, Hans: The Stress of life; McGraw-Hill

Gonfiore articolare

Il gonfiore di articolazioni quali spalla, gomito e polso si associa nello sportivo a un versamento articolare o a una borsite. Nel primo caso il gonfiore può apparire in seguito a un trauma o a microtraumi, come dopo un allenamento particolarmente intenso o un gesto atletico ripetuto più volte. Nel secondo caso invece il gonfiore è causato da un riempimento della borsa di liquido sulla base di un processo infiammatorio. Entrambe le situazioni si manifestano solitamente a causa di un conflitto articolare o tra tendine e articolazione per un’alterata biomeccanica dell’arto superiore. L’osteopatia può intervenire in associazione alla terapia medica classica il cui trattamento comprende l’utilizzo di ghiaccio ed eventualmente l’aspirazione del liquido. Molto utile è infatti il lavoro di drenaggio articolare nel breve termine. Il miglioramento della biomeccanica dell’arto superiore, con tecniche di mobilizzazione articolare, di inibizione tendinea e allungamento muscolare dà invece ottimi risultati a lungo termine, prevenendo le recidive.

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