Tali patologie, a carattere infiammatorio, colpiscono le vie aeree inferiori, che si ostruiscono in seguito a una sensibilizzazione da parte di allergeni. Durante le crisi i sintomi sono principalmente la difficoltà respiratoria, la tosse e la sensazione di costrizione a livello della gabbia toracica. La terapia farmacologica con broncodilatatori e anti-infiammatori è fondamentale per far cessare la crisi. L’osteopatia può intervenire tra le fasi di esacerbazione delle crisi, durante le quali la muscolatura e tutte le strutture della gabbia toracica sono messe sotto stress a causa dei colpi di tosse e dell’alterata respirazione. Il lavoro di inibizione e mobilizzazione di tali stutture permette un miglior recupero della corretta funzionalità del torace, prevenendo fastidi e dolori che possono essere legati agli sforzi respiratori in relazione alle crisi.
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Tonsilliti, adenoiditi e sindrome ostruttiva respiratoria
Queste affezioni, spesso associate, sono causate da processi infiammatori acuti dovuti a infezioni batteriche, virali o micotiche. Tali patologie vengono affrontate con terapia farmacologica, tuttavia tendono a cronicizzarsi, soprattutto quando recidivanti e se presenti fattori locali come ambienti anti-igienici o clima freddo e umido. L’adenoidite cronica è la causa più frequente della sindrome ostruttiva respiratoria naso-faringea. Clinicamente si può riconoscere il bambino affetto perchè mantiene la bocca semi-aperta, ha difficoltà a respirare con il naso, appare distratto ed estraneo all’ambiente circostante o, al contrario, agitato anche nel sonno. Tutti questi segni e sintomi sono causati dalla difficoltà che il bambino ha nel respirare e, quindi, nel garantire i corretti scambi metabolici. Spesso la soluzione è la terapia chirurgica, ma l’osteopatia può intervenire sia prima che dopo affiancando la terapia medica. Infatti il trattamento osteopatico, lavorando sulla mobilizzazione delle ossa del cranio e della faccia e favorendo il drenaggio delle mucose, può limitare e prevenire gli stati infiammatori recidivi, riducendo il rischio di intervento chirurgico o aumentandone le possibilità di successo.
Frequenti patologie delle vie aeree superiori
Le patologie delle vie aeree superiori, caratterizzate da rinorrea, tosse, febbre, cefalea, mal di gola, sono molto frequenti nei bambini, soprattutto quando cominciano a frequentare luoghi pubblici come scuole o palestre. L’origine è virale o batterica, pertanto la terapia è quasi sempre medico-farmacologica. Talvolta però queste patologie tendono a cronicizzarsi, costringendo il bambino a più ricadute durante l’anno. Spesso questa cronicità è relazionata a forme craniche particolari, che presentano una chiusura delle ossa della faccia, che porta a una difficoltà degli scambi aerei e circolatori. L’approccio osteopatico è finalizzato a favorire un’apertura e un migliore drenaggio di queste componenti del cranio, favorendo l’eliminazione dei batteri dalle mucose e prevenendo le ricadute.
Alterata deambulazione
Fisiologicamente dalla nascita è presente un’intratorsione del femore, che tende poi a ridursi con la crescita. Tuttavia nei primi anni di vita si riscontra comunemente una caratteristica deambulazione ad arti intraruotati. In modo simile è possibile riscontrare una rotazione interna o esterna della tibia, che si manifesta anch’essa con un’alterata deambulazione. L’uso di tutori, calzature o altri presidi ortopedici è spesso di scarsa utilità, essendo questi paramorfismi che normalmente si risolvono spontaneamente. Tuttavia l’osteopatia può intervenire accelerando i tempi di recupero di una corretta deambulazione attraverso il lavoro di inibizione, allungamento muscolare e sulle articolazioni coinvolte. Il fine dell’approccio osteopatico, in questo caso, è di recuperare i movimenti limitati e dare input in senso correttivo agli atteggiamenti posturali viziati. L’osteopata potrà anche consigliare le migliori posture da mantenere durante il gioco o lo studio del bambino, le posizioni da evitare e gli esercizi da eseguire per mantenere i miglioramenti ottenuti con il trattamento.
Ginocchio varo/valgo
Le deviazioni angolari degli arti inferiori sono molto frequenti nei primi mesi di vita. Sia il ginocchio varo che il ginocchio valgo tendono alla spontanea risoluzione intorno ai 2/3 anni di vita. Talvolta però, soprattutto in caso di familiarità per tali deformazioni, le deviazioni permangono. In questo caso, dopo aver accertato la benignità della deformazione attraverso il consulto di medici specialisti e l’esecuzione di esami strumentali, è possibile intervenire manualmente prima di affrontare un intervento chirurgico. Il trattamento osteopatico può infatti ridurre tali deviazioni attraverso il lavoro sulle strutture muscolari degli arti inferiori che talvolta, contratte, mantengono la deformità. E’ possibile inoltre, attraverso degli input in senso correttivo, andare anche a migliorare la forma e la funzionalità dell’articolazione stessa. Tale lavoro è anche utile nella prevenzione di ulteriori peggioramenti nella deviazione degli arti inferiori con l’ulteriore crescita.
Stenosi ipertrofica del piloro
Tale patologia è molto frequente soprattutto nel sesso maschile, e consiste in un graduale ma rapido ispessimento della struttura muscolare del piloro (valvola che collega lo stomaco con l’intestino). Il neonato intorno alla 3°/4° settimana di vita presenta vomito a getto dopo ogni pasto. La terapia è esclusivamente chirurgica e l’approccio osteopatico può essere utile in seguito all’intervento, innanzitutto per alleviare il dolore post-operatorio e per prevenire l’insorgenza di aderenze attraverso il lavoro sulla cicatrice. In secondo luogo il trattamento osteopatico può ripristinare la corretta funzionalità delle strutture muscolari di stomaco, intestino e diaframma, sottoposti a stress prima dell’intervento chirurgico, a causa dei ripetuti episodi di vomito, ma anche durante l’intervento chirurgico a causa dell’incisione.
Fratture e stiramento del plesso brachiale
I traumi che più spesso si verificano durante il parto sono le fratture di clavicola o omero e lo stiramento del plesso brachiale. Tale traumi si verificano più frequentemente nelle presentazioni di spalla o nei parti podalici o con trazione degli arti superiori. La terapia è conservativa, con la sola immobilizzazione del lato coinvolto. L’osteopatia può intervenire successivamente lavorando con tecniche fasciali sulla tensione dei muscoli della spalla per favorire un recupero ottimale della funzione dell’articolazione e prevenire contratture e rigidità che nel tempo si potrebbero instaurare.
Torcicollo miogeno
Il torcicollo miogeno una deformità caratterizzata da permanente deviazione laterale e rotatoria del capo. Frequentemente è determinato da una retrazione fibrosa del muscolo sterno-cleido-mastoideo, solitamente per una posizione alterata del feto nell’utero. Le manifestazioni principali di questo problema sono l’atteggiamento del capo inclinato dal lato colpito e ruotato dal lato opposto, il fascio muscolare palpabile come se fosse una corda e, se non corretto, una evidente scoliosi cervicale. Il trattamento è chirurgico, soprattutto nei gradi avanzati. Tuttavia il lavoro osteopatico è fondamentale come supporto alla chirurgia, per risultati migliori e più rapidi. Il lavoro fasciale e di inibizione muscolare sullo sterno-cleido-mastoideo e sulle strutture muscolari circostanti, infatti, ne permette un miglior adattamento all’incisione chirurgica e una prevenzione di eventuali ricadute a causa della trazione della cicatrice stessa.
Piede torto congenito
Il piede torto è una deformità presente già alla nascita con alterazione dei rapporti tra le ossa del piede oltre che delle strutture capsulari, legamentose, muscolo-tendinee e fasciali. Esistono deformità differenti e gradi diversi di deformità, ciascuna delle quali prevede una terapia differente. L’osteopatia si può affiancare alla terapia medica (conservativa con apparecchi gessati o chirurgica), migliorando lo stato tensivo dei tessuti molli e aiutando quindi la correzione dell’atteggiamento viziato del piede. L’intervento osteopatico può anche alleviare il dolore post operatorio con il lavoro sulle strutture trazionate dalla cicatrice e permettendo un migliore adattamento delle varie strutture coinvolte. La prognosi è tanto più favorevole quanto più precoce è il trattamento sia medico, che osteopatico.
Artrosi
L’artrosi è una patologia degenerativa delle strutture articolari (nello specifico una perdita di cartilagine) che comunemente si verifica in articolazioni che per molto tempo sono state sollecitate, soprattutto quelle di maggior carico: anca, ginocchio, vertebre lombari. Il sintomo classico dell’artrosi è dolore mattutino a livello dell’articolazione interessata, che si allevia dopo i primi movimenti. Al dolore si associa un’importante rigidità articolare, che aumenta con la progressione dello stato degenerativo. Il trattamento osteopatico, che non può impedire questo processo molto comune nell’anziano, può tuttavia accompagnarlo rallentando la perdita di funzionalità delle articolazioni coinvolte e riducendo il dolore. Il trattamento consiste in tecniche specifiche di trazione e mobilizzazione per il recupero della funzionalità articolare e l’inibizione della muscolatura circostante l’articolazione stessa. Con un lavoro specifico, associato a un’adeguata e mirata attività fisica leggera, è possibile ritardare la necessità di una protesi. L’intervento osteopatico è inoltre di fondamentale importanza per evitare il sovraccarico di altre regioni del corpo che vengono eccessivamente utilizzate come compenso alla zona ipomobile e dolente.