Tali disturbi colpiscono spesso le persone già dall’età adulta, con maggiore frequenza in chi ha precedentemente subito colpi di frusta, traumi di vario tipo o blocchi acuti. Il dolore può essere causato dalla componente muscolare, che si trova in uno stato tensivo alterato, e/o dalle articolazioni vertebrali rigide o artrosiche. Il dolore a livello cervicale può risultare molto fastidioso per le normali attività quotidiane (cucire, stirare, leggere) e diventare debilitante quando si evolve anche in cefalea. Il dolore lombare può addirittura impedire attività fisiche come camminare, andare in bicicletta, fare le scale. Consapevoli del fatto che essere limitati nei movimenti quotidiani riduce di molto la qualità di vita di un anziano, ci adoperiamo perchè questi disturbi rimangano silenti il più a lungo possibile. L’osteopatia infatti non può impedire i normali processi degenerativi e di alterazione a carico dei tessuti sulla base delle variazioni metaboliche che avvengono nell’anziano. L’osteopata può però ridurre questi sintomi lavorando sulle strutture interessate attraverso l’inibizione della muscolatura coinvolta, il recupero della mobilità e del drenaggio articolare, con tecniche dolci e delicate, per nulla invasive. Può quindi evitare o ridurre la necessità di una terapia antidolorifica che in un anziano può affaticare il fegato, generalmente già sotto stress per l’utilizzo di altri farmaci.
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Rigidità articolare e difficoltà al movimento
Con il tempo nelle articolazioni, in particolare in quelle sottoposte a maggior carico (anca, ginocchio, vertebre lombari), vengono a ridursi lo spessore cartilagineo, il drenaggio e la lubrificazione. Questo fa parte di un fisiologico processo che vede modificarsi le varie attività metaboliche, dal momento in cui termina lo sviluppo in poi. La principale conseguenza è una maggior rigidità articolare che provoca impaccio e difficoltà al movimento, specialmente nelle persone che conducono una vita sedentaria. Il trattamento osteopatico non può impedire il processo degenerativo a carico dei tessuti, ma può accompagnarlo rallentandone la progressione, attraverso tecniche dolci che vanno ad aumentare la mobilità delle articolazioni, che ne migliorano il drenaggio e che favoriscono una riduzione dello stato tensivo dei muscoli circostanti le articolazioni stesse. Una migliore funzionalità articolare permette movimenti più liberi e sciolti, quindi minor impaccio nelle attività quotidiane e un ridotto rischio di cadute e traumi. Maggior libertà di movimento significa anche la possibilità di praticare attività fisica, dalla passeggiata quotidiana alla ginnastica dolce, il che è fondamentale per un mantenimento ottimale dei risultati ottenuti con il trattamento manipolativo.
Rigidità e blocchi articolari
La rigidità articolare può essere un ostacolo a una performance fisica ottimale. Può comparire nello sportivo a causa di un’eccessiva sollecitazione di determinate articolazioni con lo sforzo fisico o traumi. Ancora può essere dovuta posizioni scorrette mantenute durante l’attività sportiva o lavorativa. In caso di episodio acuto, solitamente a seguito di un movimento brusco e traumatico o per microtraumi ripetuti, la rigidità si può trasformare in blocco articolare. L’osteopata interviene individuando le disfunzioni articolari e correggendole attraverso una manipolazione mirata. Il trattamento osteopatico si prefigge inoltre di prevenire ulteriori blocchi approcciando il resto della colonna vertebrale in modo che lavori in modo più armonioso. Spesso una rigidità cronica si accompagna anche a una contrattura della muscolatura paravertebrale. In questo caso il trattamento comprende, oltre alle tecniche articolatorie e manipolative, anche l’inibizione specifica della muscolatura coinvolta.
Stiramenti e contratture muscolari
Lo stiramento è un’elongazione delle fibre muscolari che insorge in seguito a un trauma spesso associato a un movimento brusco o a un non adeguato riscaldamento muscolare. La contrattura può essere la conseguenza dello stiramento, in questo caso il muscolo danneggiato si tende come per autoproteggersi. Tuttavia la contrattura si può instaurare anche in assenza di trauma, per un lavoro sportivo molto intenso o per un insufficiente lavoro di stretching a fine allenamento. I sintomi sono principalmente dolore già nei primi gradi di movimento della colonna vertebrale, oltre che rigidità e tensione muscolare. L’osteopata può intervenire con un lavoro diretto sul muscolo, ai fini di ridurne lo stato tensivo, migliorando il dolore e la funzionalità dei gruppi muscolari coinvolti. Può inoltre aiutare nella prevenzione di ulteriori stiramenti e/o contratture, dando indicazioni e suggerimenti riguardo l’inizio e la fine dell’attività fisica. Infine può correggere quelle disfunzioni presenti nello schema posturale del paziente che ulteriormente influenzano lo sforzo muscolare predisponendo il fisico a traumi e microtraumi.
Stefano Maino è abilitato anche all’applicazione di Taping Neuromuscolare.
Dolori di spalla e gomito
I dolori localizzati e diffusi a livello della spalla, del gomito o di tutto l’arto superiore sono spesso legati a una tendinopatia o a una contrattura muscolare. Infatti l’arto superiore, a meno che non ci sia stato un trauma specifico, tende a presentare pochi problemi degenerativi a livello articolare, non essendo in carico. Dolori notturni, al movimento di elevazione dell’arto superiore, o con il prolungato utilizzo del pc possono essere causati da tendinopatie dei muscoli della cuffia dei rotatori o dei muscoli dell’avambraccio. Di solito si verificano per microtraumi ripetuti, quando sottoposti a eccessivi sforzi, sportivi ma anche lavorativi. Dolori invece più diffusi, che possono irradiarsi fino alla regione cervicale, che compaiono principalmente al termine dello sforzo fisico e che si mantengono poi di sottofondo per il periodo successivo, possono essere dati da una contrattura della catena muscolare dell’arto superiore. Il trattamento osteopatico ben si affianca all’approccio medico tradizionale aggiungendo alla terapia anti-infiammatoria una inibizione di muscoli e tendini coinvolti, un drenaggio degli stessi e un miglioramento nella qualità del movimento delle articolazioni coinvolte e di tutto l’arto inferiore.
Instabilità di spalla
L’instabilità di spalla solitamente si instaura a seguito di traumi diretti, oppure può essere legata a una caratteristica lassità congenita. Il trattamento osteopatico si può affiancare a quello della medicina tradizionale, sia essa conservativa o meno. Nel caso degli sportivi la soluzione è quasi sempre quella chirurgica, poichè gli ampi movimenti e i piccoli traumi da contatto, pressochè inevitabili nella maggior parte degli sport di squadra, tendono sempre a provocare una nuova lussazione. Nello specifico l’osteopata può intervenire in seguito all’intervento chirurgico lavorando sulle cicatrici, ai fini di ridurre il dolore post-operatorio, e sull’articolazione stessa, per favorire il precoce recupero del corretto range di mobilità. Nel caso in cui sia invece preferito un trattamento conservativo, l’osteopata può migliorare lo stato tensivo della muscolatura della spalla, la qualità del movimento dell’articolazione stessa e del tratto dorsale della colonna, che è in stretta relazione con il movimento degli arti superiori. In tal modo viene affiancato e favorito il recupero del tono muscolare ottenuto attraverso esercizi di rinforzo della cuffia dei rotatori, fondamentale per la protezione dell’articolazione stessa.
Pubalgia
La pubalgia è un’infiammazione a livello dell’inserzione dei muscoli adduttori, se non adeguatamente trattata può provocare calcificazioni e periostite. Questo disturbo provoca dolori invalidanti e spesso cronici in molti sportivi, in particolare nei calciatori. Spesso la pubalgia si instaura quando viene alterata la biomeccanica dell’arto inferiore e del bacino e solitamente si relaziona a un accorciamento delle catene muscolari posteriori. L’intervento osteopatico mira a recuperare il corretto allineamento del bacino e degli arti inferiori e la corretta funzionalità delle catene muscolari. Il trattamento comprende tecniche di inibizione dei glutei, degli ischio-crurali e dei gemelli, ai fini di rilasciare le tensioni presenti e di migliorarne la qualità del lavoro. Le tecniche di mobilizzazione e drenaggio della regione dell’anca e del bacino danno un rapido sollievo dalla sintomatologia. La correzione delle disfunzioni del pube o delle ossa iliache e gli esercizi di stretching delle catene muscolari posteriori riducono la possibilità di recidive.
Fasciti plantari
La fascite plantare è un disturbo molto comune soprattutto tra i podisti. Consiste in un’infiammazione dell’inserzione della fascia plantare sul calcagno. La fascia plantare è una struttura fibrosa che si trova a livello della pianta del piede e che viene sollecitata moltissimo in presenza di ripetuti sovraccarichi (ad esempio eccessive distanze o intensità di corsa). Tendenzialmente si associa a un’alterata meccanica del piede, che obbliga la fascia plantare a lavorare in modo errato, oppure a tensioni delle catene muscolari posteriori che mettono in eccessiva tensione tale struttura. E’ molto importante intervenire precocemente in presenza di questo disturbo: l’infiammazione alla lunga crea calcificazioni che portano all’insorgenza della spina calcaneare. L’osteopatia può lavorare inibendo la fascia plantare per alleviare i sintomi che spesso compromettono la performance fisica. Può inoltre ristabilire la corretta biomeccanica del piede correggendo eventuali disfunzioni. Infine può migliorare la funzionalità di tutto l’arto inferiore riducendo eventuali contratture muscolari attraverso un lavoro di inibizione diretta e l’indicazione di mirati esercizi di allungamento muscolare.
Distorsioni di caviglia e ginocchio
Le distorsioni di caviglia sono traumi molto frequenti specialmente in alcuni sport come calcio, basket e pallavolo. Avvengono per lo più a causa di appoggi alterati con un movimento di inversione forzata della caviglia, che stressa notevolmente i legamenti del comparto laterale. Frequentissime sono le recidive, specialmente negli atleti che non hanno eseguito una corretta riabilitazione. Le distorsioni di ginocchio sono frequenti anche negli sport come lo sci e lo snowboard e avvengono per lo più quando il piede rimane bloccato e il movimento rotatorio viene forzato a livello del ginocchio. Entrambi questi tipi di distorsione possono essere approcciati sia in acuto che nel lungo termine. A breve distanza dal trauma l’approccio osteopatico ha come scopo quello di ridurre il gonfiore, attraverso un drenaggio mirato dell’articolazione. Inoltre l’osteopata è in grado di indicare e consigliare al paziente misure da adottare nella fase acuta (stampelle, ghiaccio, esercizi di mobilizzazione ecc) che favoriscano un più rapido recupero. Sul lungo termine il trattamento manuale ha lo scopo di ripristinare la corretta funzionalità dell’articolazione, prevenendo così ulteriori disturbi che possono insorgere per una non corretta deambulazione.
Incontinenza urinaria da sforzo
Tale fastidioso disturbo si verifica solitamente in seguito a parto naturale, a causa dello stress a cui sono sottoposti i muscoli del pavimento pelvico durante la fase espulsiva e dell’eventuale lacerazione che talvolta si verifica. Il trattamento osteopatico interviene rilasciando tali muscoli che spesso si presentano contratti e rieducandoli alla loro corretta funzione con esercizi mirati.