Osteopatia e chirurgia addominale

J Am Osteopath Assoc. 2013 Mar;113(3):204-9. Effect of osteopathic manipulative treatment on incidence of postoperative ileus and hospital length of stay in general surgical patients. Baltazar GA1, Betler MP, Akella K, Khatri R, Asaro R, Chendrasekhar A.

L’ileo post-operatorio è una delle più comuni cause di prolungata permanenza in ospedale in seguito a un’operazione addominale. Una funzione menomata dell’intestino infatti è prevedibile nel primo periodo post-operatorio, a seconda del tipo di intervento subito. Tuttavia disturbi che si prolungano oltre le 48 ore sono da considerarsi patologici. Si parla di ileo post-operatorio dal 1800, tuttavia il processo fisiopatologico è ancora da definire. È stato verificato una terapia efficace è quella di eliminare gli oppiacei (soppressori dell’attività intestinale) e correggere il bilancio degli elettroliti. Sono stati proposti poi molti altri tipi di approcci farmacologici. Il trattamento osteopatico attraverso la correzione di quelle componenti del sistema muscolo-scheletrico che agiscono sul sistema nervoso autonomo dovrebbe ridurre l’attività ortosimpatica favorendo quella parasimpatica. Questo tipo di approccio ridurrebbe l’utilizzo di interventi farmacologici, costosi e non privi di complicazioni. La ricerca proposta è uno studio retrospettivo che valuta la relazione tra trattamento osteopatico post-operatorio e sintomi gastrointestinali, quali flatulenza, dieta liquida, movimenti intestinali e permanenza in ospedale. Dei 69 pazienti arruolati l’88% ha completato la di pazienti è poi deceduto perciò è stato escluso dallo studio. Dei restanti 55 pazienti sono stati raccolti tutti i dati e analizzati. Il 31% di questi pazienti ha ricevuto dei trattamenti osteopatici in seguito all’intervento chirurgico oltre alle cure mediche standard. I restanti pazienti hanno invece ricevuto il trattamento medico tradizionale. L’età media dei pazienti era 60.3 anni nel gruppo trattato con trattamento osteopatico e 62.1 anni nel gruppo non trattato con l’osteopatia. Il numero di condizioni preoperatorie di comorbidità, di complicazioni post-operatorie, di anormalità a livello elettrolitico era simile nei due gruppi. Gli interventi chirurgici eseguiti comprendevano la resezione di grande e piccolo intestino e resezione o riparazione gastrica. Nei due gruppi era simile la percentuale dei pazienti che aveva effettuato ciascun tipo di intervento. I parametri riguardanti movimenti intestinali e dieta liquida non hanno subito modifiche nei due gruppi. Il parametro riguardante le flatulenze è stato 3.1 giorni nei pazienti trattati con trattamento osteopatico e 4.7 nei pazienti trattati con soltanto trattamento medico. La durata di permanenza in ospedale è variata da 6.1 giorni nei pazienti trattati con trattamento osteopatico a 11.5 giorni nei pazienti trattati solo con terapia medica standard. I pazienti sottoposti a trattamento osteopatico hanno ricevuto una sola seduta della durata di 15-35 minuti entro le 48 ore successive all’intervento chirurgico. Spesso le aree di intervento erano le articolazioni costovertebrali e il tratto cervicale. Lo studio proposto non è privo di limiti, in primis il fatto di essere retrospettivo. Bisognerebbe infatti aggiungere un gruppo trattato con finto trattamento osteopatico per eliminare l’effetto placebo. In ogni caso i risultati molto positivi permettono di affermare che il trattamento osteopatico permette di ridurre il tempo di permanenza in ospedale in seguito a intervento chirurgico a livello dell’addome con fortissimo impatto sui costi dell’ospedale.

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