Durante le ultime settimane di gravidanza il feto dovrebbe compiere un movimento di rotazione per posizionarsi con il capo verso il basso, pronto per nascere. Le presentazioni possono essere oltre che cefalica anche podalica o di spalla. La posizione fisiologica e più frequente è quella cefalica, ma il 4% dei nascituri non compie la rotazione attesa e permane podalico. La posizione assunta dal feto ha un’importanza notevole perchè andrà a influenzare il travaglio e le modalità di parto della madre. E’ molto raro che venga eseguito un parto naturale con una presentazione podalica, sempre più spesso si ricorre al cesareo. Talvolta vengono eseguite delle manovre interne o esterne per indurre la rotazione del bambino prima o durante il parto. Tali manovre sono molto invasive e hanno un alto rischio di compromettere la salute del feto. Abbastanza frequentemente il trattamento osteopatico può ovviare a queste tecniche, infatti la rotazione del feto è strettamente influenzata dai rapporti articolari del bacino e dalle tensioni a livello pelvico. Spesso il nascituro non riesce a posizionarsi correttamente a causa di disfunzioni delle strutture che lo contengono. L’intervento osteopatico va a valutare e a trattare proprio queste strutture, portando un equilibrio a livello del bacino tale percui il feto possa girarsi in modo fisiologico, evitando manovre invasive e pericolose. Il trattamento osteopatico consiste di tecniche del tutto innocue a livello di muscolatura glutea, paravertebrale e del pavimento pelvico, che viene inibita, e a livello dei legamenti sacrali, che vengono detesi in modo indiretto.